Ricette della Memoria: pasta e patate

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Mia nonna si chiamava Mafalda, era Brasiliana ed era una donna un po’ atipica per i suoi tempi. Ha sempre lavorato, era pantalonaia, e di cucina non ci capiva molto (per non dire niente) anche se era mamma di 5 figlie.
L’unico piatto che faceva era pasta e patate e lo faceva a modo suo, un modo per me buonissimo. Quando veniva da noi si sedeva in cucina, prendeva le patate e mentre le sbucciava ci raccontava la sua storia, di quando la sua famiglia si era dovuta trasferire dal Brasile in Italia in nave, e a quei tempi non era propriamente una crociera, tanti aneddoti della guerra e della sua quotidianità tra lavoro e figlie. E tra risate e racconti vari ci preparava questo piatto di pasta e patate che ancora oggi preparo così come lo faceva lei.
Non aveva dosi precise: le patate? Quelle che c’erano; la cipolla? Un pezzetto, poi se era mezza o un terzo per lei era uguale, stessa cosa per la carota e per il sedano. Lei metteva gli ingredienti ad occhio, e se una volta c’erano i cannolicchi, le stelline o la pasta all’uovo il risultato non cambiava, era sempre il piatto di nonna Mafalda buono e ricco del sapore di ricordi e d’amore.

La ricetta di nonna Mafalda:

Lei, come ho scritto, non aveva dosi precise per cui vi scrivo solo gli ingredienti base:

Patate (non quelle novelle)
cipolla
sedano

carota

pancetta o salsiccia

basilico (quando c’era)

sale

pomodoro

pasta (quella che c’era in dispensa)

parmigiano o pecorino

Come la faceva:

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Tagliava le patate a pezzetti diversi, una parte le faceva piccolissime, perché si dovevano sciogliere e far si che la minestra si addensasse e le altre le lasciava un po’ più grandi.

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 Preparava un soffritto con cipolla, sedano, carota e pancetta poi aggiungeva il pomodoro, il basilico e le patate tagliate piccoline.

Quando queste ultime si erano quasi completamente sciolte aggiungeva il sale e l’acqua per diluire il tutto e poterci aggiungere e far cuocere sia le patate tagliate un po’ più grosse che la pasta. A quel punto aspettava il tempo di cottura della pasta e tutto era pronto.

Immancabile il filo d’olio alla fine e il parmigiano o il pecorino a volontà.

 

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Ripeto, le variabili erano molte e tutto dipendeva da quello che c’era nel frigo per cui non abbiate paura se gli ingredienti non hanno dosi precise, a volte, si sa, in cucina provare, tentare o sperimentare aggiungendo o sostituendo qualche ingrediente riserva piacevoli sorprese e la pasta e patate di mia nonna era buonissima pur non avendo quasi mai lo stesso sapore.

E voi avete la vostra “ricetta della memoria”, quella che più di tutte vi ricorda la vostra famiglia, il focolare, gli amici, un momento particolare?
Cucinatela, fotografatela e postatela sulla mia pagina fb (qui), la più buona e votata vincerà un simpatico gadget!

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